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Quegli insegnanti trattati come animali…


Da alcuni anni mi ritrovo, per ragioni personali, a partecipare e ad assistere alle convocazioni degli insegnanti della scuola primaria della provincia di Firenze. Un’esperienza, non esito a dirlo, devastante per chi la vive. Un segno tangibile della bassa considerazione che questa società ha per quello che viene definito il “corpo docente”, composto da chi dovrebbe formare le classi dirigenti future (in senso lato) di questo tormentato Paese.

Che cosa succede (per chi non lo sapesse)? Il Provveditorato convoca in più giorni, a seconda delle graduatorie, centinaia di insegnanti precari per assegnare le (poche) cattedre disponibili, il cui numero è stato reso negli ultimi anni ancora più esiguo dalla mannaia della riforma-Gelmini. 

Decine e decine di persone (prevalentemente donne) letteralmente ammassate – e proprio il caso di dirlo – in posti improponibili, quasi sempre in palestre caldissime o all’interno di aule inadeguate per spazi e servizi. Quest’anno addirittura nel cortile esterno dell’Istituto statale ”Russel Newton” di Scandicci alle porte di Firenze.

Vere e proprie maratone caotiche e rumorose, per alcuni anche di 10-12 ore, che potrebbero mettere a dura prova  – in una selezione quasi darwiniana – anche i più forti fisicamente. Non soltanto per la condizione psicologica resa pesante dall’incertezza di ottenere il posto agognato (aspetto non trascurabile visto che parliamo di lavoro, vite, famiglie e futuro), ma anche per una situazione complessiva che ha il sapore della beffa umiliante, dell’attesa infinita, di una lenta e logorante agonia collettiva.

Persone – giunte spesso da altre regioni d’Italia dopo viaggi di chilometri e chilometri – che attendono tra rumori, urla e chiacchiere il proprio turno, mentre vedono scorrere lontano su un pannello ogni anno sempre più piccolo i numeri e le destinazioni disponibili, via via aggiornati dai tecnici (piuttosto nervosi e ovviamente stanchi) del Provveditorato.

Mi chiedo: è possibile che non esista in tutta Firenze un’aula climatizzata, con un impianto di amplificazione sonora funzionanante e con un numero sufficiente di sedie? Un’aula universitaria, ad esempio, con un videoproiettore degno di questo nome oppure una sala tecnologicamente attrezzata fornita dalla Provincia che possa accogliere nel miglior modo possibile i membri di questa categoria professionale che meriterebbero un maggior rispetto?

Non  credo che sia poi così difficile organizzare in modo diverso queste giornate, soprattutto in una città che ha dato alla luce – solo per fare un esempio dal sapore provocatorio - un gioiello artistico per la gestione del potere civile come il ”Salone dei Cinquecento”. E’ chiedere troppo nel 2011? Penso proprio di no.

1 Risposta a “Quegli insegnanti trattati come animali…”


  1. 1 donatella aresu

    carissimi amici,sono una insegnante precaria,dal 98 ho girato nelle scuola fiorentine,la mia passione è la lirica,l’opera ,il melodramma, certo la mia passione,ma nel mio lungo viaggio ho scoperto quanto era importante per me questo lavoro. Credo fortemente nel valore educativo dell ‘insegnamento ma neli ultimi tempi siamo annullati dalla ignoranza e dalla maleducazione.
    oggi denuncio , sia alle convocazioni a ruolo dove sono stati assunti colleghi delle categorie protette anche con 24 punti,sono stati assunti in ruolo 55 nuovi inseriti,sia nelle convocazioni degli incarichi annuali ,una grande maleducazione,da parte degli addetti ai lavori.nn solo,,,,
    molti di noi potevano prendere il ruolo,invece grazie alla contrattazione dei nostri sindacati ci hanno tolto il diritto acquisito al 31 agosto facendoci firmare al 30 di giugno!
    siamo ormai stanchi!!!

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