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L’onomastico

Che l’onomastico fosse un giorno da tenere bene a mente e soprattuto da festeggiare l’ho imparato solo adesso, a trentacinque anni suonati. Credo di aver accantonato la faccenda onomastico all’età di sette od otto anni quando ho scoperto che il calendario riportava diecimila nomi di donna, tranne il mio. C’erano S’Anna, Santa Cristina o Santa Monica tanto per citare i più comuni ma, vicino a questi, non mancavano i nomi di Sante Donne fuori dal comune come Zemira, Aldesira o ancora Gerolama o Pasqualina, che mi ricordava più una torta che una santa. Il mio no, non compariva. C’era San Simone, ma Simona niente. Forse non ci tenevo nemmeno da piccola a passare per santa.

Comunque, a parte la questione calendario, dicevo che solo da qualche giorno ho scoperto che in alcune zone d’Italia (ma non in Toscana), l’onomastico è ben più sentito del compleanno. Chi me l’ha detto, ha asserito che la data del compleanno in realtà la conoscono in pochi (anche se adesso con Facebook questa teoria sarebbe da accontonare che ti fa gli auguri anche il gatto di tua cugina) mentre è assodato che il tuo nome lo conoscano tutti quelli che ti conoscono (bel gioco di parole) e questo comporta che tutti possano festeggiarti.

Sta  di fatto che io questi ragionamenti non li ho fatti e mi sono dimenticata di fare gli auguri di buon onomastico al Santo” in questione. Colpa della tradizioni diffenti da regione a regione che mi hanno condotto in errore.

 E allora oggi che devo fare? Mi devo segnare nell’agenda del  cellulare, riunioni, appuntamenti, bollette da pagare, compleanni, visite dal dentista, lista della spesa, persone da chiamare e devo pure ricordarmi di mettere l’avviso sonoro dell’onomastico? Forse dovrei, la tradizione è tradizione. O  forse potrei fare un fischio a Mark Zuckerberg e ricordagli di inserire su Facebook accanto a “mio compleanno”, pure “mio onomastico”, magari mi fanno gli auguri anche il cane di mio nonno, la tartaruga del mio ragazzo e qualche lucciola, là nel mio giardino, sempre se – per le pari opportunità – tanto invocate negli ultimi anni, non decidano di inserire Santa Simona. Io aspetto fiduciosa perchè “un si sà mai”, magari arriva un miracolo, “rottamano” S.Simone e lasciano la poltrona a me. Sempre se ho qualche Santo in Paradiso…

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